Il tempo di Avvento
Con l’Avvento inizia un nuovo anno liturgico. Questo tempo forte ha una duplice caratteristica. “E’ tempo di preparazione alla solennità del natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi”. (Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, 39: MR p. LVI)
LEZIONARIO DEL TEMPO DI AVVENTO
Il Tempo di Avvento è caratterizzato da un duplice itinerario – domenicale e feriale – scandito dalla proclamazione della Parola di Dio.
1. Domenicale: il Vangelo ha nelle singole Domeniche una caratteristica propria: si riferisce alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I Domenica), a Giovanni Battista (II e III Domenica), agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV Domenica). Le letture dell’antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto da Isaia. Le letture dell’Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.
2. Feriale: pur conservando una sua unità, questo Tempo liturgico è praticamente formato da due periodi:
- dalla I Domenica di Avvento al 16 dicembre è posto in maggiore evidenza l’Avvento escatologico che orienta gli animi all’attesa della venuta gloriosa di Cristo. Si legge il libro di Isaia, secondo l’ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche di Domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo.
- Dal 17 al 24 dicembre sia nella Messa, sia nella liturgia delle ore, tutti i testi sono indirizzati più direttamente alla preparazione al natale. Nell’ultima settimana prima del Natale, si proclamano i brani del Vangelo di Matteo (cap.1) e di Luca (cap.1) che propongono il racconto degli eventi immediatamente precedenti la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza (Ordinamento delle letture della Messa, 94).
TEMPO MARIANO PER ECCELLENZA
L’Avvento è, per eccellenza, il tempo di Maria, la Vergine dell’attesa. Fin dalle prime giornate dell’Avvento, ci sono elementi che ricordano l’attesa e l’accoglienza del mistero di Cristo da parte della Vergine di Nàzaret. La solennità dell’Immacolata Concezione si colloca come “preparazione radicale alla venuta del salvatore, e felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga” (MC 3). Nelle ferie dal 17 al 24 dicembre la presenza liturgica della Vergine è ben caratterizzata nelle letture bibliche, nel secondo prefazio di Avvento che ricorda l’attesa della Madre, in alcune preghiere, come quella del 20 dicembre che riporta un antico testo del Rotolo di Ravenna, o nella preghiera sulle offerte della IV Domenica, che è una epiclesi significativa che unisce il mistero eucaristico a quello del Natale in un parallelismo tra Maria e la Chiesa nell’opera dell’unico Spirito. Maria è pienamente la Vergine dell’Avvento, Vergine dell’attesa che ha anticipato il Maranatha della Sposa, e ha accolto fattivamente la presenza del Messia; come Madre del Verbo incarnato, umanità complice di Dio, ne ha reso possibile l’ingresso definitivo nel mondo e nella storia dell’uomo.
INDICAZIONI LITURGICHE
Nelle Domeniche di questo Tempo non si possono celebrare solennità locali (anniversario della dedicazione, santo patrono o titolare della Chiesa).
- Nelle domeniche del Tempo di Avvento durante le esequie si celebra la Messa della Domenica.
- Nelle quattro Domeniche di Avvento non si canta Gloria, perché questo inno angelico risuoni solenne nella notte di Natale.
- Valorizzare maggiormente il momento dell’atto penitenziale. Nella II Domenica, quando si parla del battesimo di Giovanni, un’opportuna variante può essere costituita dal rito dell’aspersione con l’acqua benedetta.
- Il colore dei paramenti è il viola. Tuttavia tale colore non va usato per l’altare e per l’ambone; essi sono i luoghi pasquali e vi si addicono solo il bianco e l’oro, il rosso in qualche occasione.
- La III Domenica di Avvento viene denominata Gaudete (rallegratevi) che è da molti secoli la prima parola del canto di entrata di questa Domenica, che conferisce, a metà del cammino di Avvento, un tono di gioia e di speranza poiché il Signore è vicino. I paramenti possono essere di colore Rosaceo.
- In tempo di Avvento l’organo e gli altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena del Natale del Signore. (OGMR 313).
- L’uso della benedizione solenne alla fine della Messa costituirà un’ulteriore occasione per sottolineare ancora il tema della Domenica, prima di invitare i fedeli a glorificare il Signore con la propria vita, con il saluto di congedo.
- Nel tempo di Avvento l’altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore. […] L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso (OGMR 305). Infatti sopra la mensa dell’altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa: l’Evangeliario dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se è necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale, siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi (OGMR 306).
LA CORONA DI AVVENTO
La corona di Avvento, con il progressivo accendersi delle sue quattro luci, Domenica dopo Domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cfr. Ml 3,20; Lc 1,78) (DPPL 98). La corona di Avvento è costituita da un grande anello fatto di fronde d’abete attorno al quale sono fissati quattro ceri, posti a eguale distanza tra loro a significare le quattro settimane del tempo di Avvento. Le quattro candele, tre viola e una rosa (III Domenica di Avvento), vengono accese una ogni Domenica. La composizione della corona può anche essere realizzata in verticale: essa mostra il progredire della luce attraverso la speranza della venuta del Messia. Nelle celebrazioni liturgiche: la corona di Avvento si può collocare nel luogo più adatto all’architettura della chiesa: al centro, vicino all’ambone o anche presso l’altare. L’importante è che essa sia visibile e venga valorizzata all’interno della celebrazione. Le candele della corona, che non sostituiscono le candele dell’altare, possono essere accese: all’inizio della Messa, all’inizio della liturgia della Parola, o in altro momento, purché si armonizzi con tutta la celebrazione. In ogni caso deve essere un momento che celebra il cammino d’attesa del Salvatore. In famiglia: la corona d’Avvento può essere posta sul tavolo del salotto, oppure appesa in un altro luogo adatto. Diviene il centro di preghiera settimanale o giornaliero per tutta la famiglia in Tempo di Avvento.